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La tecnologia ha sempre avuto in grandissimo effetto sulla vita dell’uomo. Probabilmente alcune delle invenzioni più rivoluzionarie della nostra storia, al giorno d’oggi non vengono più considerate come tecnologie. Pensate per esempio all’invenzione del carro che ha avuto un grandissimo impatto sull’agricoltura e la produzione di cibo di massa. Forse non considerate il carro come una tecnologia, ma se vi trovaste nei panni di un contadino vissuto nel medioevo, la pensereste sicuramente in modo diverso.

Così come le tecnologie primitive degli anni passati hanno rivoluzionato il mondo come lo conosciamo oggi, l’informatica sta facendo la stessa cosa, cambiando la vota di milioni di persone un bit alla volta. Stiamo infatti vivendo in un’era che probabilmente nel futuro verrà insegnata ai studenti di storia come una rivoluzione elettronica. 


Anche se consideriamo la tecnologia moderna dei computer come una sorta di prova che stiamo vivendo nel futuro, l’informatica è un campo di studi relativamente nuovo ancora nei suoi primi anni di sviluppo. Ma qual è la storia dei computer? Dove sono nati? In questo post spiegheremo in breve come e perché sono stati creati i computer e quale serie di eventi ha portato alla nascita dei computer elettronici. 

Il primo esempio di computer nella storia

Il primo artefatto che può essere considerato come un computer nella storia è l’abaco. Inventato nell’anno 2500 AC in Mesopotamia, l’abaco è in tutti i modi una calcolatrice operata a mano, che oltre ad essere utilizzato per eseguire addizioni e sottrazioni, può essere utilizzato anche come una memoria per salvare stati di un processo. (un po’ come un hard disk moderno). Forse ora vi state chiedendo perché 4.5 mila anni fa l’uomo ha sentito la necessità di creare questo strumento? Una delle teorie più accettate per la motivazione dell’invenzione dell’abaco afferma che la popolazione stava cominciando a crescere in numero. Questo comportò ad un aumento di difficoltà nei calcoli matematici come: calcolare quante tasse ogni cittadino avesse pagato e quante ne mancavano in totale.

storia dell'informatica ed invenzione dell'abaco

Con il passare degli anni, gli umani hanno inventato sempre più metodi intelligenti ed efficaci per risolvere i loro problemi. Per esempio l’orologio: un complicato meccanismo di ingranaggi con lo scopo di mostrare l'ora attuale. O l’astrolabio: Un incredibile strumento creato nel secondo secolo AC utilizzato per localizzare corpi celesti nel cielo.

storia dell'informatica e dei computer, invenzione dell'astrolabio

Cosa hanno in comune queste invenzioni? Hanno preso un problema che richiedeva un tipo di sforzo (mentale o fisico) e non solo l’hanno risolto, ma lo hanno reso risolvibile da tutti. Con il passare del tempo, l’uomo è stato capace di tirare fuori sempre più di queste invenzioni, risolvendo problemi che fino a qualche anno prima erano considerati impossibili.

Chi ha inventato il termine computer?

La parola computer nella storia non ha avuto sempre il significato che immaginiamo. A nostro stupore infatti il termine computer venne introdotto intorno al XVII secolo, molti anni prima dell’invenzione del computer moderno. Infatti questa parola poteva essere spesso trovata all'interno di annunci di lavoro dove venivano cercate  persone addette ad eseguire operazioni matematiche. Il termine computer infatti in inglese vuol dire computatore ovvero ciò che computa. Questo titolo di lavoro rimase in uso fino alla fine del XIX secolo, quando il significato di computer cominciò ad essere associato con dei dispositivi. La parola computer comincio a cambiare significato in particolare con l’invenzione della calcolatrice di Leibniz, la prima calcolatrice meccanica in grado di eseguire tutte e 4 le operazioni fondamentali aritmetiche.

invenzione della calcolatrice di leibniz

L’inizio della storia moderna dei computer

Il modello della calcolatrice di Leibniz, venne utilizzato per la costruzione di altre calcolatrici e rimase in utilizzo fino alla fine del XIX secolo. Purtroppo eseguire operazioni grandi con questi calcolatori era molto complicato, e poteva richiedere ore di lavoro per fare calolo che al giorno d’oggi possiamo eseguire istantaneamente dal nostro telefono.

Per questo vennero create delle tabelle contenenti migliaia di risultati di operazioni matematiche comuni. Infatti fino all’inizio del XX secolo se volevi eseguire un’operazione come per esempio logaritmo in base 10 di 750 avresti dovuto consultare un libro come questo:

storia dell'informatica con le tabelle precomputate

Un incubo a dir poco! 

Il problema più grande di questi libri tuttavia non si trovava nella scomodità e lentezza del suo utilizzo, ma nel fatto che esistevano diverse edizioni di queste tabelle computazionali, ognuna con valori diversi. Dove si trovava l’errore? Quale edizione era la corretta? Scoprirlo sarebbe stato impossibile se non fosse stato per uno studente di Cambridge del 1800. Non soddisfatto di questi enormi libri computazionali lenti e spesso sbagliati, l’inglese Charles Babbage, decise di intraprendere un lungo percorso verso la creazione di un computer in grado di risolvere non solo semplice operazioni aritmetiche ma anche equazioni polinomiali. 

Il primo computer ad uso generale

La storia dell’informatica è sicuramente piena di momenti eureka! Ma uno dei più importanti è avvenuto nel 1823, quando Charles Babbage creò un a macchina chiamata la macchina differenziale (differenze engine). Babbage disegnò i piani e progettò questa macchina analogica, ma non fu in grado di costruirla ed abbandonò il progetto. Più in la, il progetto fu ripreso da alcuni professori e seguaci di Babbage e la macchina differenziale fu costruita.

Babbage, ancora non soddisfatto del suo incredibile lavoro, cominciò a lavorare su un nuovo progetto. La macchina analitica (analytical engine).

A differenza della calcolatrice di Leibniz, e tutti i seguenti modelli di computatori, la macchina analitica fu la prima macchina al mondo che può considerarsi un computer ad uso generale. Poteva essere utilizzata per risolvere molteplici tipi di problemi, poteva eseguire operazioni in sequenza, era dotata di una memoria ed era capace di eseguire semplici operazioni di input / output. 

Purtroppo anche l’analytical engine era troppo avanzato per il suo tempo e non fu mai costruito, ma l’idea di un computer in grado di eseguire una sequenza di istruzioni aveva rivoluzionato il modo di pensare di milioni di persone.

Per esempio Ada Lovelace, una matematica Inglese, scrisse dei programmi ipotetici per la macchina analitica e per questo oggi viene considerata la prima programmatrice al mondo.


L’invenzione di Babbage venne utilizzata come ispirazione per i seguenti modelli di computer, come per esempio la macchina di Hollerith, che venne utilizzata per il censimento degli stai uniti d’America nel 1890. 

Questa macchina faceva utilizzo delle cosiddette schede perforate o punched cards. Una serie di tavolette di plastica con dei buchi al suo interno utilizzati per rappresentare dati o comandi.

storia dell'informatica e computer con l'utilizzo delle punched cards


Questo nuovo computer stupì il mondo con la sua velocità e presentazione, tanto da ispirare Hollerith a creare una compagnia basata su questo computer la Tabulating machine company. Questa compagnia tramite unioni con altre aziende informatiche andò a creare nel 1924 una compagnia nota oggigiorno come IBM (di cui probabilmente già conoscete la storia). 

L’aumento della popolazione portò con se anche un aumento dei dati disponibili, causando una maggiore richiesta di potere computazionale. Durante il XX secolo, lo sviluppo nel campo della tecnologia assunse un passo inaudito, specialmente nell’ambito informatico e dei computer elettronici.

La storia dei computer moderni

Durante la seconda guerra mondiale  i disponibili avevano dimensioni smisurate. Questi computer occupavano stanze intere e richiedevano la manutenzione di moltissimi tecnici. Uno dei più grandi fu l’Harvard Mark 1, costruito nel 1944 da IBM.

storia informatica harvard mark 1

Come potete vedere dalla foto, questo computer era enorme. Il funzionamento di questo computer era basato sull’utilizzo del relè, un componente elettronico che permette il passaggio o il blocco di una corrente controllato elettronicamente (una sorta di interruttore elettronico). Purtroppo il relè, essendo un oggetto, fisico ha i suoi limiti: Ogni relè era in grado di cambiare stato (aperto o chiuso) circa 50 volte al secondo. Questo numero potrebbe sembrare abbastanza alto, ma non era abbastanza per effettuare operazioni complicate. Infatti l’Harvard 1 avrebbe impiegato circa 3 secondi per eseguire l’operazione 1 + 1. Il bisogno di un computer più veloce fu sempre più alto e finalmente venne soddisfatto con l’invenzione del diodo.

L’ Invenzione del diodo

L’invenzione del diodo è un risultato della combinazione di molti anni di lavoro da parte di vari fisici. Il diodo è fortemente basato su un’altra invenzione chiamata la valvola termoionica, che permette il passaggio di corrente quando applicato un segnale positivo, e blocca il passaggio di corrente quando applicato un segnale negativo. Il diodo è un’espansione della valvola termoionica, con l’aggiunta di un segnale di controllo per cambiare velocemente la carica da positiva a negativa o viceversa. Questo permette il passaggio e blocco della corrente, proprio come un interruttore o un relè, ma con la differenza che il diodo non aveva parti fisiche in movimento. Questo permette una transizione da circuito aperto a circuito chiuso con una velocità molto elevata. (migliaia di volte a secondo)

I diodi rivoluzionarono talmente il mondo dell’elettronica ed informatica, che vennero utilizzati per oltre 50 anni in computer famosi come il Colossus Mark 1 ed il famoso ENIAC.

invenzione del diodo o vacuum tube nell'informatica per i computer

Come ormai sapete, la velocità e le dimensioni sono i fattori più importanti che determinano lo sviluppo dell’informatica. E nel 1947 stava per arrivare un componente elettronico che andrà a formare le basi del computer moderno: Il transistor.

La storia del transistor

Nel 1947 3 fisici americani John Bardeen, Walter Brattain, e William Shockley costruirono il primo transistor, che immediatamente stupì il mondo con la sua velocità.

Questo piccolo apparecchio ha lo stesso funzionamento del diodo, con la differenza che utilizza un materiale noto come semi-conduttore, capace di condurre o bloccare il flusso di corrente a seconda della carica data. Un’atra differenza stava nel fatto che il transistor, a differenza del diodo che è composto da vetro e componenti delicati, è un componente a stato solido. Per questo il transistor è cosi piccolo.

Questa nuova tecnologia ha dato il via ad una nuova era di computer ed ha contribuito allo sviluppo di un’area nota come la silicon valley. Una gran parte dello sviluppo e progresso nella creazione di transistor è avvenuto nella valle di Santa Clara in California. Dato che uno dei materiali più utilizzati nella creazione dei transistor è il silicio questa area venne denominata la valle del silicio, o in inglese silicon valley. Oggi giorno la silicon valley ospita alcune delle più grandi aziende informatiche come Intel, Apple ed anche Facebook. 


La capacità di aprire e chiudere quasi instantaneamente un circuito è stata la chiave per sbloccare la ricerca informatica e lo sviluppo dei computer. Oggi giorno siamo sempre più circondati da dispositivi elettronici che ogni giorno diventano più piccoli. I nostri frigoriferi e tostapane sono collegati ad internet ed abbiamo in tasca dispositivi molto più potenti dell’Harvard Mark I. Stiamo già vivendo nel futuro? Quale sarà la prossima scoperta rivoluzionaria nell’ambito dell’informatica? Non ci rimane altro che vivere ed osservare.

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